outland rock by pino cacucci

outland rock by pino cacucci

autore:pino cacucci [cacucci, pino]
La lingua: ita
Format: epub
editore: Feltrinelli
pubblicato: 0101-01-01T00:00:00+00:00


"Ma scusi, professor Brombini..."

"Bombrini."

"Sì, appunto... Ecco, vede, noi abbiamo spesso a che fare con casi di spionaggio industriale, di corruzione, e anche di minacce fisiche, ma il fine è sempre l'appropriazione di formule o l'acquisizione di qualcosa da usare con vantaggio, insomma, il carpire segreti per usarli senza averne il diritto..."

"Dunque non mi crede!"

"No, non ho detto questo... Solo che mi sembra strano il movente.

Può darsi che quella gente ce l'avesse con lei per altri motivi.

Provi a ricordare: forse negli anni addietro si è creato qualche inimicizia... A volte certe cose accadono anche per delle sciocchezze, che so, magari qualche marito che vuole rovinarle la carriera."

"Marito?! Ma che sta dicendo? Le ho spiegato nei minimi particolari qual è il mio problema! Le ho riferito ogni parola, di quei due..."

"Ma abbia pazienza, come può sostenere che c'è gente disposta a coprirla d'oro a patto che lei distrugga la formula di un dentifricio! E per giunta arriverebbero ad ucciderla se dovesse rifiutare l'offerta! Potrei capire se questi volessero appropriarsene, ma costringerla a buttarla nell'immondizia..."

"Ma se le ho spiegato che la mia scoperta incrinerebbe degli interessi immensi! E poi non si tratta d'un dentifricio, per dio!"

"Ah no? Beh, comunque non è certo di un nuovo tipo di bomba atomica, che stiamo parlando..."

"Ecco! Lo vede? Non ha capito! Non può capire! Gliel'ho detto fin dall'inizio, che volevo parlare con un funzionario... con qualcuno addetto a questioni del genere! Lei non può comprendere in che situazione..."

"Via, via... con chi vorrebbe parlare, coi servizi segreti? Per una storia di denti cariati..."

"Mi sta prendendo in giro? Io denuncio un sequestro di persona, e lasciamo stare il movente gravissimo legato alla mia scoperta, ma atteniamoci ai reati: quelli erano armati, e mi avrebbero sparato alla minima reazione!"

"Ma infatti io sono qui per questo! Atteniamoci ai reati, bravo..."

"Non basta! Anche se doveste individuare quei due e io ho le mie riserve anche su questo che cosa concludereste? Quelli sono gregari di un'organizzazione più vasta."

"E se fossero terroristi?"

"Macché terroristi! Cristo, glielo ripeto, lei..."

"E si calmi, per la miseria! Vuole parlare con un funzionario?

Benissimo! Come se ci provassi gusto, a sentire le sue storie di fantascienza dentistica! Ma guarda un po' se devo sentirmi trattare da cretino, perché non capisco come si fa a offrire miliardi a uno per impedirgli di curare le carie!"

"Non ho detto questo..."

"Esca di qui e aspetti nell'atrio! Si muova, avanti!" Dopo una buona mezz'ora fu prelevato da un piantone che lo accompagnò all'ultimo piano, in un ufficio più grande e senza mobili in lamiera. L'uomo in borghese che lo ricevette era più giovane del graduato e si comportava con maggiore garbo. Ma sembrava più interessato alla cartella che aveva sulla scrivania, che alla denuncia del nostro.

"Bombrini, vero? Marcello Bombrini..."

"Sì, esatto."

"Ne è passato, di tempo."

"... Prego?"

"Oh, nulla. Stavo sfogliando la sua scheda."

"La mia... scheda?"

"Sì, è naturale. Anni fa lei era su una brutta china. Per fortuna che in seguito..." Bombrini ammutolì, fissando i fogli sul tavolo.

"Ci ha dato alcune noie, ma ha saputo cavarsene fuori in tempo.

Vero, professore?" Aveva un modo di sorridere sinistro.



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